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Con il termine Karate di Okinawa si intende l'insieme delle scuole appartenenti agli stili creati sull'isola dove è nato il Karate, i cui principali tre sono lo Shorin-ryu, il Goju-ryu ed il più recente Uechi-ryu.
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Queste scuole di Karate si distinguono da quelle giapponesi (es. Shotokan, Shotokai, JKA, Shito-ryu, Wado-ryu, Goju-kai, ecc), le quali sono un derivato di quelle okinawensi, per il metodo d'addestramento. Difatti il "Karate giapponese" è basato sulle "tre K" (kihon, kata, kumite), mentre il Karate di Okinawa comprende molte altre cose, come lo studio dei punti di pressione, lo studio dell'uso marziale del corpo, i bunkai, le tecniche di lotta corpo a corpo, le tecniche di sottomissione (Tuidi), gli esercizi di condizionamento osseo-tendineo, il potenziamento tramite l'hojo undo, ecc.
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Queste differenze nascono dal fatto che il Karate giunto in Giappone "continentale", fu influenzato dalla mentalità e filosofia nipponica, la quale aveva modificato le proprie arti marziali in strumenti di rafforzamento della società e crescita spirituale dell'individuo (la celebre transizione da jutsu a do). Inoltre in Giappone venne introdotto il concetto di competizione sportiva e standardizzazione dell'arte marziale.
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Mentre in Giappone il Karate veniva modificato radicalmente, ad Okinawa ha continuato ad esistere nella sua natura originale e come arte marziale. Sia il Karate giapponese che quello okinawense raggiunsero in breve anche l'occidente, sebbene ogni Paese abbia conosciuto in tempi differenti prima l'uno o l'altro. In Italia è giunto prima il Karate giapponese, il quale è stato organizzato e si è diffuso su tutto il territorio.
Il Karate okinawense ha fatto la sua comparsa in Italia non più di trent'anni fa, e per giunta in maniera disorganizzata e disunita. Ciò ha fatto si che la disciplina non si diffondesse in tutto il territorio nazionale, e che solo in tempi recenti si sia riusciti a farla conoscere a buona parte dei praticanti. Questo perché le varie associazioni e scuole hanno sempre dovuto vivere all'ombra ed ai margini del mondo del Karate giapponese, o di quello sportivo. Non che questi due mondi abbiano qualcosa che non vada, ma semplicemente si tratta di discipline con caratteristiche ed obiettivi differenti da quelle del Karate di Okinawa.
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Il Settore nazionale KARATE TRADIZIONALE DI OKINAWA CSEN è l'unico in Italia che riconosce il Karate di Okinawa come disciplina. Al suo interno sono presenti associazioni di Shorin-ryu, Shorinji-ryu, Goju-ryu e Uechi-ryu, che collaborano tra di loro. Il KARATE TRADIZIONALE DI OKINAWA CSEN è riconosciuto dal CSEN, come è possibile verificare dall'organigramma nazionale CSEN.
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M° Emanuel Giordano
Referente nazionale Karate Tradizionale di Okinawa CSEN
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